catalpaÈ stato il primo pensiero quando ho visto quella messa a dimora da mio fratello qualche anno fa: un alberello smilzo, un po’ contorto – forse era un “avanzo di vivaio” –, che finalmente ha fiorito copiosamente questo giugno. Protende i rami, un po’ scomposti, anche ad altezza uomo, cosicché è stato facile ammirarne i fiori bianchi con lievi screziature viola-porpora e macchie gialle. Portati numerosi su un racemo di 20-25 cm di altezza i fiori normalmente sfuggono alla vista perché troppo alti sulla grande chioma.

La catalpa (Catalpa bignonioides) prende il nome dalla tribù di pellerossa Catawba che abitavano la zona dove i botanici osservarono per la prima volta questa specie nel Nord America. Prende anche il nome di fagiolo indiano per via dei frutti a capsula – specie di enormi fagiolini lunghi anche 40 cm – che si formano in estate e restano fino alla primavera successiva.
Interessante per il portamento della chioma vagamente ricadente, accentuato dai frutti penduli è il tipico albero vittima delle mode: diffusissimo nei giardini ottocenteschi e del primo Novecento è stato rinnegato dal verde urbano moderno e solo adesso, forse, sta per essere riscoperto.
Appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae, rinomata famiglia di piante arboree o arbustive decidue, alcune delle quali di origine tropicale o subtropicale, caratterizzate dagli stupendi fiori appariscenti e dai colori sgargianti.
Originaria degli Stati Uniti sud-orientali la catalpa è stata segnalata in Italia a partire dal 1760 (Saccardo).
È una specie rustica che la tradizione vuole legata al giardino paesistico come sfondo – grazie alle foglie di colore verde chiaro – o come singolo esemplare in posizioni particolari adatte ad evidenziare il portamento maestoso, ma con una sfumatura di tristezza.
Cresce male se piantata fitta perché ha forti esigenze di luce e temperatura: piantatela al sole in un terreno fertile, profondo e ben drenato, diverrà rapidamente la vostra compagna nel giardino, o in un angolo dell’aia. Da vecchia, dopo che qualche branca si sarà disseccata, sarà ancora più bella, con la chioma scomposta e sbilanciata: datele fiducia vi sarà fedele per molti anni ancora.

Gli alberi...

perseguono con tutta la loro
forza vitale un unico scopo:
realizzare la legge che è insita
in loro,
portare alla perfezione
la propria forma,
rappresentare se stessi.

Herman Hesse
Il canto degli alberi

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